LA DISFAGIA: PREVENZIONE, DIAGNOSI E GESTIONE SUL TERRITORIO

Avvisi OPI Bergamo

Disfagia è il termine clinico utilizzato per descrivere la difficoltà di deglutizione di cibi solidi e liquidi; deriva dal greco dys- (cattivo,
difficile) + phagein (da mangiare) ed è causata da alterazioni del controllo di nervi o muscoli, determinate da diversi quadri clinici.
Si stima che la disfagia orofaringea colpisca circa il 13% della popolazione generale dopo i 65 anni d’età e che 1 persona su 17 ne soffra, prima o poi, nel corso della vita. La percentuale sale al 50% nei soggetti anziani ospedalizzati o in RSA e si manifesta nel 40-
70% delle persone che hanno subito un ictus. Inoltre, nei pazienti con malattie neurologiche cronico-degenerative, come l’Alzheimer, il
Parkinson, la demenza e la SLA, può comparire in percentuali comprese tra 20-80% dei casi.
Al fine di ridurre i costi sociali e assistenziali, è fondamentale provvedere attivamente alla gestione della prevenzione, diagnosi precoce, attraverso un’accurata valutazione di dati anamnestici supportata da una valutazione oggettiva di tipo strumentale e/o clinico,
nonché alla gestione continuativa ed accurata che prevenga eventuali esiti peggiorativi del quadro clinico.
Le diverse professionalità che si alterneranno nella mattinata di studio rappresentano il team multi-specialistico che esprime tutte le
competenze necessarie per la gestione della persona assistita con disfagia nei diversi contesti territoriali.
Volendo fornire a ciascun partecipante elementi pratici di gestione della problematica che possano essere utilizzati da subito nel proprio contesto di attività è stata prevista una specifica sezione dedicata ad
esercitazioni pratiche guidate dagli esperti presenti.